domenica 6 maggio 2007

Che cos'è educazione

Sono un fanatico delle etimologie, perché l’origine delle parole aiuta a capire il senso di quello che diciamo e facciamo. E anche perché sono perverso: sono un feticista del linguaggio.

La parola “educare” è attestata per la prima volta nel XV secolo. Deriva dal latino educare, composto dalla particella e- (ex), che vuol dire “da”, “fuori”, e dal verbo ducàre (intensivo di dùcere), cioè “condurre”, “guidare”, “trarre”.

Educare significa insomma “tirare fuori”, “portare alla luce”, “far emergere”.

Spiega il dizionario etimologico: “educare vuol dire aiutare con opportuna disciplina a mettere in atto e a svolgere le buone inclinazioni dell’animo e le potenzialità della mente, e a combattere le inclinazioni non buone. Educare è cioè un condur fuori l’uomo dai difetti originali della rozza natura, instillando abitudini di moralità e di buona creanza”.

Bello, vero? La natura umana è di per sé rozza (e affanculo i miti di una bontà primitiva, comune a tutti gli uomini: quella è pura ideologia!). Ma dentro di noi abbiamo già presenti delle inclinazioni e delle potenzialità che possono rimanere nascoste e andare sprecate, oppure, grazie a un’adeguata guida, possono svilupparsi e fiorire.

La cosa triste è che da un uomo si può trarre fuori solo quello che custodisce già dentro di sé in potenza. Ciò che gli manca... be', amen, nemmeno la più tenace e santa mistress potrà mai instillarglielo. Questo almeno insegna la storia delle parole.